L'erede dei grandi giocatori degli anni 80'/90' è probabilmente lui: Kobe Bryant.
Giocatore incredibile per le doti offensive e per l'innata capacità di segnare canestri decisivi (come Michael Jordan qualche anno prima).
Cresciuto per alcuni anni anche in Italia dove suo padre giocava era tornato negli USA e scelto appena diciottenne dai Los Angeles di cui in maniera costante divenne via via il leader.
La stagione 2005-2006 è quella per lui più redditizia dal punto di vista delle statistiche offensive, riuscendo infatti a superare la soglia dei 35 punti segnati a partita come non avveniva dai tempi di Michael Jordan.
Nel serata del 22 Gennaio realizzerà un performance sovrumana riuscendo a segnare la bellezza di 81 punti contro gli increduli Toronto Raptors che nulla potranno contro quella serata di grazia di Kobe.
81 punti così segnati: 21 su 33 nei tiri da 2 punti (64%), 7 su 13 nei tiri da 3 punti (54%) e 18 su 20 ai tiri liberi ( 90%) e così distribuiti 14 pti nel primo quarto, 12 nel secondo e 27 e 28 nel terzo e quarto quarto.
Impresa compiuta in un match tutt'altro che semplice per i Lakers che nel terzo quarto saranno sotto per più di 10 punti. Questa prestazione è la seconda nella storia del gioco, superata dai 100 punti segnati in altri tempi da Wilt Chamberlain nel 1962.
Buona visione
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