giovedì 25 febbraio 2010

Pattinaggio short track - CLAMOROSO: chi sta davanti a Steven Bradbury è destinato a cadere

Pattinaggio short track - Anno 2002, Olimpiadi invernali di Salt Lake City

Se fosse stato un film, la sua sceneggiatura sarebbe stata troppo esagerata per essere credibile.
L'australiano Steven Bradbury, allora 29 anni, partecipa ai 1000 metri di pattinaggio short track alle Olimpiadi invernali, durante i quarti di finale è gia sfavorito per l'accesso alla semifinale (solo pochi giorni prima era stato eliminato al secondo turno nei 1500 metri).

Invece da quel momento in poi stupisce tutti, anzi i suoi avversari stupiscono... Una serie di eventi/coincidenze surreali si susseguono e portano Steven a conquistare un oro olimpico forse solo sognato.

Molto divertente nel filmato il commento della Gialappa's Band che descrive le gesta del simpatico atleta che ha anche ispirato un nuovo modo dire in Australia: "doing a Bradbury" (fare un Bradbury) per indicare un evento inatteso e sorprendente.

Non tutti sanno però l'enorme sfortuna che Bradbury aveva avuto ad inizio carriera: nel 1994 una ferita causata dalla lama di un pattino di un avversario gli era costata 111 punti di sutura e 4 litri di sangue perso e nel 2000 aveva subito una frattura al collo che ne aveva minato la preparazione per l'evento olimpico previsto 2 anni dopo.

Prima di queste sventure era stato capace di conquistare un bronzo olimpico nel 94' e altre 2 medaglie ai mondiali. Il suo commento a caldo fu: «Non ero certamente il più veloce, ma non penso di aver vinto la medaglia col minuto e mezzo della gara. L'ho vinta dopo un decennio di calvario».
Buona visione


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